Pensieri e storie dalla Rep Dem Congo e non solo Rotating Header Image

politica

#Rwanda, Kigali

Dicevano che Kigali era più pulita di Colonia e ve lo confermo.
Strade linde, marciapiedi, traffico regolare e canalizzato, semafori, aiuole e prati ben tagliati. Tutto quello che manca all’amata Kinshasa.

Pure i Mzungu camminano

Pure i Mzungu camminano


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Cosa succederà all’est del Congo?

Torno a scrivere su sto blog perché qualcosa di brutto si sta prospettando all’est del Congo nelle provincie del Nord e Sud Kivu.
Informazioni ufficiali e non, frammezzate, voci, dichiarazioni e testimonianze dicono che qualcosa di brutto possa succedere. Ma cerchiamo di andare con ordine che già non se capisce niente:

  1. Thomas Lubanga, dell’UPC é stato condannato alla Corte penale internazionale dell’Aia nel mese di marzo per recrutamento e uso di bambini soldato nel 2004 in Ituri.
  2. Il suo braccio destro al tempo era Bosco Ntaganda, che poi divento’ il braccio destro di Laurent Nkunda del CNDP, e ora ha preso il suo posto ed é stato integrato come generale nelle FARDC. Bosco é a capo delle operazioni militari congiunte con UN chiamate “Amani Leo”. Bosco é ricercato dalla CPI per gli stessi crimini di Lubanga.
  3. I risultati delle elezioni in RDC non sono credibili secondo l’ultimo rapporto dell’UE MOE
  4. A fine marzo Didier Reynders, MAE belga, visita Kinshasa e si incontra con Kabila, nonostante il rapporto dell’UE sulle elezioni, pare che l’appoggio non verrà a mancare se Kabila farà realmente delle riforme a cominciare dal consegnare Bosco Ntaganda alla CPI.
  5. Autorità dei servizi segreti congolesi, ANR, si sono recate a Kigali a parlare con Kagame per fermare Bosco, che notamente é appoggiato dai Rwandesi.
  6. Nello stesso momento pare che alcuni ufficiali di Bosco siano andati a Kinshasa
  7. Attacchi durante l’ultimo week end verso ribelli ex-PARECO ed ex-CNDP da parte delle FARDC
  8. Prova di forza di Bosco a Goma, 25 jeep cariche di militari armati per le strade della città, panico e paura

Questi sono i fatti, più o meno confermati. Bosco é un criminale e si arricchisce deprendando il ricchissimo sottosuolo dei 2 kivu e vendendo i minerali all’estero: Rwanda, Kenya e Uganda i maggiori compratori.
Fermare in questo momento Bosco sembra non essere una buona idea, gode di amicizie e alleanze tra i militari congolesi, é capo delle operazioni, é un generale. Il suo arresto porterebbe a un vuoto di potere e potrebbe scatenare guerriglie tra gruppi rivali. Le FARDC non sarebbero in grado di mantenere la pace.

Bosco probabilmente sta sentendo mancare l’appoggio di tutti i suoi collaboratori ma rimane forte e minaccioso. Pare si stia muovendo verso Rutshuru e pare anche che soldati a lui fedeli abbiano lasciato le loro postazioni per raggrupparsi a Katale.

Elezioni poco trasparenti e risultati non credibili

La Corte Suprema, ieri sera, ha dichiarato Kabila vincente rigettando l’unico ricorso portato da Vital Kamerheche ha invece presentato tutte le irregolarità.

Sostenitori di Tshisekedi

Sostenitori di Tshisekedi

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Dichiarazioni dei candidati dell’opposizione

Traduco dal francese le dichiarazioni dei 2 maggiori candidati dell’opposizione Tshisekedi e Kamerhe rilasciate ieri dopo l’annuncio della CENI che ha dichiarato presidente Kabila.

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Kabila di nuovo “presidente”

Ci sono voluti 3 giorni per poter avere l’annunciazione ufficiale del vincitore delle elezioni anche se il risultato finale non é stato certo una sorpresa.
Da circa un’ora il pastore Ngoy Mulunda, membro di una di queste insostenibili “chiese del risveglio” ha annunciato in diretta TV sulla RTNC tutti i numeri di queste elezioni per tutte le provincie e i candidati.

Joseph Kabila Kabange é di nuovo presidente della RD Congo con il 48% dei voti, secondo Tshisekedi Wa Mulumba Etienne con il 34%. Non ci sarà nessun secondo turno. Ora tempo una settimana per fare ricorso alla Corte Suprema di Giustizia in caso di brogli elettorali.

Brogli che secondo tutti ci sono stati, e sono stati ben architettati. Tshisekedi intanto si é autoproclamato presidente.

Non sono ancora uscito per strada, dalla finestra ho visto sfilare un po’ di giovani, davvero giovani su Av Haute commandement e sembra ci siano manifestazioni di festa sul Boulevard 30 Juin. Spari, pallottole o gas lacrimogeni, si sono uditi nei quartieri di Limete, Bandal, Matongé e Ngaliema.
Un amico m’ha detto di 2 morti nel quartiere di Zone a Ngaliema. Pneumatici bruciati e blocchi stradali in molti comuni periferici di Kinshasa.
Il rischio maggiore per ora sono scontri tra manifestanti di opposte fazioni.

Sul canale DRC2011 di twitter si twitta all’impazzata, da Brazzaville qualcuno vede fumo nero a Kinshasa. La città da stamattina era vuota e solo la polizia era visibile.

Aggiornamenti seguiranno

Indipendence day?

Giorno di risultati semi definitivi.
Kinshasa si é svegliata come in stagione secca, nubi e fresco, poca circolazione di veicoli, pochi trasporti pubblici, poca gente per le strade.

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La quiete prima della tempesta

Chiacchiere e voci corrono tra le bocche degli internazionali rimasti a Kinshasa. Cosa succederà dopo la pubblicazione dei risultati delle elezioni? Saranno accettati dai candidati o saranno messi in dubbio? Si denunceranno brogli e irregolarità?

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Monday Madness

Non faro’ un resoconto di cosa é successo oggi in RD Congo. Ce ne sono già pacchi in rete e li linko nel post.
Scrivo piuttosto le mie impressioni su quello che ho visto, sentito e provato andando in 3 differenti seggi di 3 quartieri non troppo periferici di Kinshasa.

Elettori contenti di fare il loro Dovere

Elettori davanti al seggio

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The day before, domenica

Aggiornamenti sulla situazione.
Ieri si concludeva la campagna elettorale. Tshitshi é stato bloccato dalla polizia nel suo hummer rosso all’aeroporto per almeno 5 ore. Ci sono stati scontri e il numero dei morti é salito a 10, numerosi feriti 40.
Chiaro l’intento di non fare sfilare il capo dell’opposizione in un folla festante fino allo stadio o comunque alla sua residenza.

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Il sabato del villaggio

Oggi a Kinshasa si sarebbero dovuti tenere 3 meeting di altrettanti partiti politici a pochi metri uno dall’altro. Sia Tshisekedi che Kabila che Kamerhe avrebbero dovuto concludere la campagna elettorale nella capitale.

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