Pensieri e storie dalla Rep Dem Congo e non solo Rotating Header Image

Monday Madness

Non faro’ un resoconto di cosa é successo oggi in RD Congo. Ce ne sono già pacchi in rete e li linko nel post.
Scrivo piuttosto le mie impressioni su quello che ho visto, sentito e provato andando in 3 differenti seggi di 3 quartieri non troppo periferici di Kinshasa.

Elettori contenti di fare il loro Dovere

Elettori davanti al seggio

Sono stato al liceo Tobongisa a Mont Ngaliema, quartiere in cui ci sono parecchie installazioni militari. L’atmosfera era tranquilla e i miei amici hanno potuto votare in meno di 30′ senza alcun problema. La zia di uno di loro invece era registrata con un numero diverso ma anche lei dopo essere passata per un ufficio che controllava la coerenza e l’effetiva iscrizione ha potuto votare.
Francamente poche code, buona organizzazione e personale della CENI cordiale, preparato e vigile. Gli unici osservatori internazionali che ho visto li ho visti qua. Come primo seggio ero positivamente sorpreso.

Poi siamo andati a Bandal, vecchio quartiere chiave del dittatore Mobutu, al liceo Bokolo. Un po’ più di confusione, alcune persone si sono viste spostare il loro seggio e dovevano quindi recarsi a un chilometro di distanza. La comunicazione via cartelli di carta all’entrata e vicino le liste era presente ma non tutti sanno leggere e serviva del personale che comunicasse più efficacemente la modifica. Certo se poi organizassero anche delle navette sarebbe stupendo ma siamo in RD Congo non in Svezia.
In questo seggio abbiamo aiutato una signora a ritrovare il proprio ufficio dove votare via sms inviando un codice particolare ad un numero di telefono, il servizio ha funzionato alla meraviglia e in meno di 3 minuti ma non era aggiornato e dava quindi un risultato parzialmente sbagliato.
Alcun osservatore internazionale avvistato. Eravamo gli unici bianchetti.

Poi dopo pranzo siamo andati nel feudo dell’opposizione a Limete, al liceo Mama Diankeba e siamo rimasti un po’ delusi perché a 1 ora dalla chiusura il seggio era deserto. Pare che la maggioranza avesse votato prima di pranzo e quindi niente da segnalare.

In generale quello che ho visto sono state delle elezioni maccheroniche con tanti problemi logistici, pochi osservatori internazionali o ben nascosti: ne ho potuti contare 2 di pelle bianca e pochi altri, tanti invece i “testimoni” dei candidati e partiti politici.
Rispetto alle previsioni non avrei mai detto che sarebbero riusciti ad organizzare le elezioni, ma i Congolesi sono cosi: niente si muove fino all’ultimo momento e poi tutto é pronto in maniera confusa e parziale. I seggi dovranno restare aperti almeno 11 ore, quindi chi ha aperto alle 11 di mattina continua fino alle 22 di sera.
Per ora ci sono voci che anche domani si potrà votare.

Nel primo seggio abbiamo anche incontrato il grande capo della CENI, il pastore Ngoy Mulunda che spiegava di propria voce che la carta elettorale faceva fede per il seggio anche se il nome non appariva nella lista.

Nel resto di Kinshasa e della “Repubblica” disordini e casini un po’ dapperttutto: report da Congosiasa, RadioOkapi: 1, 2, 3, BBC, free fair drc, NY Times, StoryFul.

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