Dicevano che Kigali era più pulita di Colonia e ve lo confermo.
Strade linde, marciapiedi, traffico regolare e canalizzato, semafori, aiuole e prati ben tagliati. Tutto quello che manca all’amata Kinshasa.
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Siamo sempre soli
Dicevano che Kigali era più pulita di Colonia e ve lo confermo.
Strade linde, marciapiedi, traffico regolare e canalizzato, semafori, aiuole e prati ben tagliati. Tutto quello che manca all’amata Kinshasa.
Lamu è il villaggio, Shela è la spiaggia e Manda è il jet-set.
Questi 3 posti situati a pochi km tra loro e divisi in parte da acqua e in parte da terra sono meta di vacanze per kenyani e stranieri.
I kenyani ci tornano dalle città e si mettono il velo, gli stranieri ci vengono dalle città e si mettono in costume da bagno, salvo poi coprirsi quando attraversano il paese.
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M’è tanto piaciuto il primo oroscopo dell’anno di Brezsny e penso che sia valido per tutt@ e soprattutto per ricordarmelo nel futuro lo “pasto” qua:
“Oso prevedere che nel 2013 scoprirai più cose sull’arte della felicità di quanto tu non faccia da anni. Ecco qualche indicazione per metterti sulla buona strada:
1. “Non è facile trovare la felicità in noi stessi, ma è impossibile trovarla altrove”, Agnes Repplier.
2. “C’è solo un modo per essere felici ed è smettere di preoccuparsi di tutto quello che non dipende dalla nostra volontà”, Epitteto.
3. “Per una persona sana e razionale, il piacere consiste nel controllare la realtà. Per il nevrotico, il piacere è sfuggire alla realtà”, Nathaniel Branden.
4. “La felicità scaturisce spesso da piccoli problemi, che offrono alla mente stimoli salutari e provocano in noi una reazione che produce una sensazione piacevole”, E. Wigglesworth.
5. “La felicità è la condizione in cui si va da qualche parte con tutto il cuore, senza né rimpianti né riserve”, William H. Sheldon.
6. “Ci comportiamo come se il confort e il lusso siano le cose più importanti della vita, quando in realtà per essere felici basta essere entusiasti di qualcosa”, Charles Kingsley.”
Domani si torna a Nairobi e quindi oggi lo si passerà per lo più on the road verso la capitale Windhoek.
Ultima tappa del viaggio un centro di assistenza ai ghepardi: il Solitaire Guest Farm Desert. I ghepardi sono dei gran gattoni, non come leopardi o leoni, che hanno un instinto innato alla caccia. I ghepardi se cresciuti fin da cuccioli possono essere dei veri “pet animals” a patto che si abbiano le condizioni minime per tenerli, il che vuol dire una bel giardino da qualche migliaio di m² in cui possano cacciare e correre.
Il Namib-Naukluft National Park è un deserto formatosi migliaia di anni fa. Tra le ipotesi ascoltate dalla guida c’è anche che la sabbia rossa ocra venga dal lontano Lesotho, sia stata portata dal vento fino da queste parti dove il fiume Tsauchab che arrivava al mare ha creato queste dune. Ora il fiume porta acqua solo nella stagione delle piogge, l’acqua proviene dalle montagne vicine e si ferma nel Deadvlei creando un laghetto e prosciugandosi piano piano. Sossusvlei è il nome in lingua nama di quest’ultimo effimero laghetto in cui si trovano delle acacie secche ancora in piedi.
Si parte da Swakopmund in direzione Sossusvlei, nel deserto del Namib. Sossusvlei e il canyon del Sesriem fanno parte del Namib-Naukluft National Park. Ci sono un po’ di chilometri da fare e le strade non sono più asfaltate. Terra battuta, ma battuta bene, si cammina comunque tra gli 80 e i 100 Km l’ora.