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il governo di transizione

Continuiamo il nostro viaggio nella recente storia congolese.
Ho fatto un piccolo errore temporale e il CNDP in realtà non è ancora nato nel 2003, nascerà solo nel 2006 dall’ala armata del RCD-Goma.

Dopo 2 guerre denominate come le guerre mondiali africane, talmente tanti attori diversi erano coinvolti, siamo arrivati all’anno 2002. Gli accordi di Sun City dell’aprile 2002 mettono fine alla guerra vera e propria e decicono grosso modo:

– governo di transizione con a presidente Kabila, primo ministro Bemba e altri ruoli chiave ad altri diversi personaggi
– governo di 2 massimo 3 anni e poi elezioni democratiche
– integrazione dei gruppi armati nell’esercito

Firmano tutti tranne RCD Goma ed Etienne Tshisekedi leader dell’UDPS e prossimo candidato alle elezioni 2011.

Dal 2003 in poi molti gruppi armati vengono integrati nelle nuove forze armate congolesi che cambiano nome in FARDC, tra questi gruppi parecchi ribelli del RCD tranne la sezione di Goma, l’UPC di cui uno dei capi, Floribert Kisebo è stato assassinato il 30 aprile 2011, l’MLC e altri ancora.
Ne vien da sè che le forze armate sono disorganizzate, non affiatate e con grandi sentimenti contrastanti al loro interno. Non una bella situazione.

Le guerriglie all’est del Congo pero’ continuano senza tregua, il braccio armato del RCD Goma, comandato da Laurent Nkunda attacca brutalmente la città di Bukavu nel 2004, ne esce fuori un massacro e naturalmente parecchi stupri di donne e giovani ragazze tra cui una lavoratrice dell’ONG War Child.

In tutta questa confusione, le nazioni unite presenti nel territorio dal 1999, si impegnano seriamente nell’organizzazione di elezioni democratiche per il 2006. La missione, conosciuta come MONUC, e MONUSCO ora, diventa velocemente la più popolosa missione delle Nazioni Unite: molti civili per cercare di organizzare le elezioni e parallelamente militari, 5900 soldati all’inizio, 20000 attualmente, per mantenere la pace all’est dove invece continuano le rivolte dei gruppi armati staccati ormai dai gruppi politici e con obiettivi e finanziamenti propri. Naturalmente le milizie tutsi sono finanziate dal Rwanda che cerca ancora di combattere le FDLR.

Scatta l’embargo sulle armi in tutto il Congo ma la MONUC denuncia Ruanda e Uganda di continuare ad armare i ribelli nell’est, l’International Crisis Group nei suoi rapporti non risparmia di ricordare che una nuova guerra potrebbe scoppiare facilmente, le FDLR continuano ad organizzarsi, armarsi e guadagnare milioni di dollari l’anno sfruttando le miniere, Nkunda fonda nel 2006 il CNDP per dare la caccia agli hutu, un nuovo esercito nazionale è lontano dall’essere organizzato e in tutto questo è sempre e solo la popolazione civile dell’est che ne paga le conseguenze: saccheggi, stupri, schiavitù di persone sono all’ordine del giorno per anni e anni e il colpevole è chiunque.
Le stesse forze delle Nazioni Unite sono implicate in scandali sessuali e in commercio di armi ed oro.
Un periodo assai complicato. Un periodo in cui comunque lo sfruttamento delle risorse minerarie nell’est della Repubblica continua finanziato da qualcuno che può comprare i minerali alle diverse guerriglie e nel frattempo vendere armi.

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