Il secondo giorno, nell’anniversario del 12 dicembre, è una caccia ai grandi mammiferi anche se si dovrebbe fare più attenzione alle millemila specie di uccelli che vivono da queste parti e a cui la natura ha donato dei colori e delle qualità incredibili. Tra cui il Blue Crane, l’African Spoonbill, il Secretary Bird, il Sociable Weaver e il Kory Bustard il più pesante uccello volante. Non mi dilungherò in descrizioni, a parte raccontare del “Sociable Weaver” un uccellino che crea un nido collettivo, una specie di condominio dove ogni coppia ha il suo spazio ma che assume dimensioni enormi e ci vivono in centinaia.
In alcuni momenti eravamo in mezzo al nulla più nulla e davanti al nulla perduto: l’Etosha Pan una specie di “Storia infinita”. Questa zona è praticamente un deserto duro di sabbia e sale che durante la stagione delle piogge si riempie d’acqua ma che ora regala solo miraggi. Miraggi collettivi che colpiscono anche gli animali che s’avventurano pensando di vedere acqua davanti a loro e finisco morti di sete e stanchezza.
Pochi km percorsi, 120, tutti su sterrate decisamente di alto livello. Arrivo ad Okaukuejo che significa “la donna che partorisce ogni anno” (poraccia aggiungo io).
Ma come dicevo lasciamo parlare le foto che raccontano anche l’ultima emozione notturna davanti una pozza d’acqua dove ho finalmente visto un rinoceronte nero per bene.